Come ogni nuovo anno, l'appuntamento di Davos organizzato dal World Economic Forum (WEF) rappresenta l'occasione per fare una riflessione sull'attuale situazione socio-economica ma, soprattutto, su quali obiettivi prefiggerci per il 2019 e quali strategie perseguire. Non importa sotto quale cappello ragioniamo: che siamo investitori, policy-maker o imprenditori dobbiamo confrontarci con il mercato. E il mercato è determinato dalle dinamiche delle economie che lo compongono.
Questo significa porci di fronte a delle scelte che rappresentano, in generale, rischi ed opportunità. Ecco che diventa quantomai strategica la gestione del rischio in relazione al nostro agire come operatori economici. Dunque, come orientare le nostre scelte di investimento, di produzione e di impiego di risorse?
Il think tank The Smart Institute ha elaborato per Econopoly la terza edizione del Global Risks Briefing Paper.
L'investitore non ama l'incertezza perché significa rischio, a cui difficilmente riesce ad associare un prezzo, il così detto “premio al rischio”. Il 2019 sarà un anno di sfide in risposta ai rischi globali che impattano il futuro del progresso economico sia del nostro Paese sia a livello globale. La principale preoccupazione, fortemente sentita nelle riunioni in corso a Davos, riguarda appunto le prospettive di sviluppo sempre più minacciate dalla polarizzazione della società e da un diffuso sentimento di crescente nazionalismo.
Occorre ricordare, nell'ambito geo-economico, la crescente interconnessione tra i rischi globali ed i macro-trend in corso. I primi si riferiscono ad un evento o condizione incerta che può causare un potenziale impatto negativo significante per diversi Paesi o industrie in un orizzonte di 10 anni. Mentre i secondi sono definiti come un andamento di lungo termine in fase di evoluzione e pertanto possono contribuire ad amplificare gli effetti dei global risks, magari alterandone le relazioni tra di essi.
Dunque, proprio l'evoluzione di tale sistema complesso di interconnessioni caratterizza il livello generale di rischio associato alle nostre economie e pertanto anche agli investimenti finanziari.
Il funzionamento del sistema economico nel quale viviamo non può essere più pensato come un insieme di isole (micro “mondi” indipendenti ovvero autosufficienti e pienamente sovrane) ma, piuttosto, come un sistema complesso fatto di interazioni continue che si auto influenzano, generando quei fenomeni che osserviamo e che abbiamo chiamato “macro-trend”.
Nel valutare quale sia la migliore asset allocation del nostro portafoglio, se acquistare casa oppure avviare un'attività imprenditoriale, ecco che dobbiamo considerare il panorama complessivo sui rischi e non solo quelli propriamente più specifici.
In tale ambito, il WEF ha tracciato una mappa per il 2019 presentata a Davos la scorsa settimana.
Fonte: il sole 24 ore